martedì 19 marzo 2024

"Noi, agenti di polizia penitenziaria, trattati senza rispetto".

Succede che nei giorni della Fiera di San Giuseppe, per tutelare l'ordine cittadino, si arrivi a diverbi accesi anche tra forze dell'ordine.

<<Nella giornata di domenica è scoppiata una situazione molto spiacevole, che ha reso protagonista, in negativo, la polizia municipale di Cosenza>>.

Ce lo racconta Roberto Falvo - agente di polizia penitenziaria -.

<<Come sempre, noi agenti della polizia penitenziaria, ci rechiamo nei pressi del carcere di Cosenza per adempiere alle nostri funzioni. Nella giornata di domenica, invece, ci siamo visti bloccati dalla polizia provinciale che ha negato l'accesso ai nostri parcheggi adiacenti alla struttura>>.

E continua.

<<La strada in questi giorni di fiera è stata chiusa per tutti ma naturalmente non per noi che abbiamo l'accesso per poter così svolgere il nostro lavoro>>.

E prosegue con un pizzico di amaro in bocca per ciò che è avvenuto dopo.

<<Domenica ci siamo visti umiliati da alcuni colleghi della polizia municipale che non ci hanno fatto assolutamente entrare nell'area, in quanto, secondo loro, potevano entrare solo chi lavorava. Ma in quell'area noi abbiamo gli alloggi, decidiamo i turni da fare e anche se fosse solo per il parcheggio, quello è un nostro diritto, in quanto c'è proprio il parcheggio custodito dedicato alla polizia penitenziaria. Un diverbio che ci ha spiazzato perché la polizia provinciale, nella figura dei suoi funzionari presenti domenica, ha attuato un vero e proprio abuso di potere oltrepassando i nostri diritti>>.

E conclude.

<<Questa spiacevole situazione ha creato poi numerosi disservizi all'interno del carcere con ritardi nell'ordine quotidiano delle varie funzioni all'interno dell'istituto.

Queste situazioni, in una città che vuole creare eventi ed essere all'altezza delle grandi metropoli, non dovrebbero mai accadere e invece, purtroppo, siamo qui a raccontare una pagina triste e che può diventare un pericoloso precedente>>.

Cronaca di un giorno qualunque che è diventato un battibecco tra due forze di sicurezza, le quali, dovrebbero garantire serenità e ordine nei loro specifici ambiti.

La testimonianza di Falvo è da intendere come voce comune di tutta la polizia penitenziaria di Cosenza.

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