mercoledì 19 giugno 2019

"Raffaella Ricchio e la sua Orto Matera ".


Potresti credere che questo sia un articolo di parte per fini amichevoli, ma è il solito gioco delle carte: quella che scegli sparisce e la verità annega. 

Insomma, in un Comune come Castrolibero non c'è mica bisogna di fingere, anche perché ci si guarda tutti negli occhi e alla fine della musica rimangono le parole - ok va bene - ma anche i fatti, sai?!

La Ricchio ha tutto un suo modo di fare "politica": senza filtri, fermando la gente per strada per salutarla o solo per dirle che comunque vada, ce la sta mettendo tutta. 

C'è stato un momento nel quale avrei giurato che mollasse: troppe aspettative su di lei e la sua percezione di essere troppo piccola per qualcosa di più grande. 

Non sono mancati gli scontri, i confronti. Poi ha capito bene che, nonostante tutto, nel suo piccolo, poteva fare di più.

Ha insistito affinché Orto Matera venisse presa veramente in considerazione e a piccoli passi, fra feste, iniziative, convegni, voglia di avere un luogo migliore, Raffaella ha fatto quello che i suoi predecessori avevano dimenticato di fare: lottare per il quartiere, insistere, perseverare; perché poi non prendiamoci in giro, ve l'ho detto, ci si guarda tutti negli occhi alla fine, e per quanto un articolo o un'azione comune può essere incisiva, se nelle stanze che contano non hai un peso decisivo, eh già, tutto passa e chissà quando tornerà, oh vi giuro, qualcuno lo sa! 

Con questo non voglio dire che la Ricchio sia la paladina massima di un tentativo di riqualificazione di Orto Matera - dì la verità, lo stavi pensando eh?! - ma dico solo che l'Amministrazione prova a fare il suo fra mille difficoltà economiche e la Ricchio prova in tutti i modi a rispettare il suo patto con i cittadini, perché in fondo, un patto è un patto e non c'è altro da spiegare. 

"Facile avere una penna a favore per la Ricchio", ma pensa cosa doveva dire la stessa, quando, quella penna... non le era di certo amica. Ognuno ha i suoi perché.

Ma vi ricordate la storia delle carte? Tre perdono e la verità annega.

IlFolle 

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