martedì

Gestione idrica, Greco replica alla Morrone: “Ricostruzione falsa e tecnicamente infondata. Castrolibero non poteva partecipare al PNRR”.

 

Si accende il dibattito sulla gestione idrica a Castrolibero dopo le dichiarazioni della consigliera Morrone, che ha diffuso un post accompagnato da una foto con l’amministratore Sorical Calabretta.

Per Giovanni Greco — ex sindaco, oggi assessore al Bilancio e già presidente del Consiglio direttivo dell’EGA (Ente di Governo dell’Ambito dell’AIC) — quanto dichiarato «è falso, pretestuoso e fuorviante».

- L’ambito territoriale istituito con la Legge Regionale 18 maggio 2017,  n.18 

I Comuni calabresi non possono partecipare a bandi autonomamente ma solo attraverso l’ambito territoriale ottimale istituito con apposita l.r. 18 maggio 2017 n.18, attraverso la quale si dispone l’organizzazione del sistema idrico integrato. L’autorità idrica calabrese, AIC, oggi ARRICAL, svolge, infatti, le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato nel rispetto delle norme e in conformità con quanto disposto dalla legislazione comunitaria e nazionale. 

La stessa Sorical risponde alla consigliera Morrone: “Occorre una doverosa precisazione al sua post: il Comune di Castrolibero, così come tutti i comuni d'Italia, non poteva partecipare ai bandi del Pnnr o o chiedere l'accesso da fondi Ue o nazionali per l'efficientamento delle reti idriche. In Italia solo gli Enti d'Ambito (come Arrical) e i gestori (come Sorical) possono partecipare ai bandi di finanziamento per il settore idrico”.

Greco, quindi, smonta l’affermazione della Morrone secondo cui Castrolibero “non ha mai partecipato ai bandi PNRR per la rete idrica”.

«È una ricostruzione totalmente errata» spiega l’assessore.

«Nel 2017 — ricorda Greco — tutti i Comuni calabresi, Castrolibero compreso, sono rientrati nell’ambito territoriale unico e da quel momento, cosi come previsto dalla legge, solo l’ente d’ambito poteva e può partecipare ai finanziamenti previsti per il servizio idrico integrato, e non i singoli Comuni. La consigliera omette questo passaggio decisivo e crea un falso presupposto politico».

Greco aggiunge che il PNRR, approvato in versione definitiva dopo le modifiche richieste dall’UE da luglio 2021 (l’approvazione definitiva del PNRR come piano nazionale è avvenuta il 13 luglio 2021 con la Decisione di Esecuzione del Consiglio UE, ma è stato successivamente modificato più volte), non permetteva l’accesso diretto ai Comuni per gli interventi idrici ricadenti nell’ambito territoriale.

«Castrolibero non poteva partecipare — ribadisce — perché la normativa lo vieta. Non è una scelta politica: è un vincolo di legge.»

Greco sottolinea poi che Castrolibero ha contribuito a redigere il Piano d’Ambito predisposto dall’AIC tra il 2019 e fine 2020:

«È un documento generale che individua gli interventi necessari per la rete idrica calabrese: adduzione, distribuzione, recupero delle perdite, infrastrutture critiche. 

Da ex presidente dell’EGA, Greco ricorda di conoscere “con precisione la linearità tecnica e temporale dell’intero processo idrico regionale”.

Greco risponde anche all’appunto della Morrone, relativo al calo di pressione idrica:

«Che il problema derivasse da una crisi idrica generale era già noto, comunicato e documentato. Presentarlo come una scoperta ottenuta in un colloquio con Sorical è fuorviante e induce i cittadini a credere che l’amministrazione fosse all’oscuro di tutto, cosa completamente falsa».

Sul tema delle utenze classificate come “domestico non residente”, Greco chiarisce:

«Da mesi stiamo collaborando per aggiornare gli elenchi e correggere possibili  errori, affinché ogni cittadino paghi il giusto e possa ottenere il bonus sociale quando ne ha diritto. Non è certo una novità emersa oggi». E infine Greco conclude. «Quella della consigliera Morrone é una narrazione costruita per creare confusione e mi spiace veramente che tutto questo venga fatto su un tema così importante come il sistema idrico regionale. Sulla gestione dell’acqua occorrono la conoscenza degli atti e il rispetto delle istituzioni. Diffondere informazioni inesatte significa alimentare sfiducia nei cittadini e generare un dibattito falsato. L’amministrazione continuerà a lavorare sui fatti, non sulle invenzioni e sarà proiettata al dialogo, come sempre, ma che esso avvenga su verità documentate e non su semplici illazioni che lasciano il tempo che trovano.»

Nessun commento:

Posta un commento