«La prossima manovra di Bilancio sarà fondamentale per il nostro Sud», spiega la Segretaria Provinciale di Italia del Meridione, Annalisa Alfano. «C'è in gioco il destino della nostra Terra che non ha più voglia di aspettare il suo treno per il futuro».
E infatti, è arrivato il momento in cui si definisce il quadro complessivo dei conti pubblici per i successivi tre anni in preparazione alla legge di bilancio da presentare in ottobre.
Anche quest'anno il governo lo farà, ma sarà vincolato dalle nuove regole europee sui conti pubblici.
«È tempo che l'Europa faccia un passo indietro e capisca le ragioni del nostro Paese e soprattutto del Meridione d'Italia», afferma Orlandino Greco, leader di Italia del Meridione. «Molti dei nostri amministratori non sanno neanche minimamente cosa si sta prospettando con la nuova Manovra di Bilancio. Dobbiamo unirci per far sentire forti le ragioni del Sud».
Nel dettaglio, il Governo italiano deve inviare a Bruxelles, entro e non oltre il 20 settembre, il proprio piano di finanza pubblica, che dovrà coprire un orizzonte temporale di sette anni, in base alle nuove regole europee sui conti pubblici.
Il piano dovrà indicare come l'Italia intende ridurre il rapporto tra debito pubblico e PIL e il rapporto tra deficit pubblico e PIL. Il piano, una volta approvato, non potrà essere rivisto, se non in casi particolari e con le dovute motivazioni.
Nella Manovra di Bilancio che sta preparando il governo, inoltre, ci sarà molto spazio per quelle misure varate nel 2023, le quali erano al sostegno di chi assumeva e di chi creava lavoro, oltre che dedicate all'occupazione femminile.
《Che non si facciano passi indietro in tal senso》continua Orlandino Greco 《Non esiste manovra economica senza una parità di diritti e di opportunità per tutti i generi》.
Ma un altro quesito importante riguarda la legge di bilancio sul 2025. Il punto di partenza è il DEF dell'aprile scorso in cui il governo indicava l'obiettivo di un deficit del 4,3% del PIL nel 2024. Come detto, per rispettare le regole europee, il deficit nel 2025 dovrebbe scendere di mezzo punto percentuale circa, ovvero al 3,8% del PIL.
Quello che accadrà, molto probabilmente, è che il governo introdurrà già prima della fine del 2024 misure per soddisfare le richieste di tagli alle tasse e aumenti di spesa per il 2024-25. Questo andrà a intaccare molto il nostro debito pubblico già compromesso e potrebbe portare forti scossoni all'economia nazionale - le preoccupazioni di Italia del Meridione -.
Al pari di queste considerazioni, va da sé che le sfide del governo presieduto da Giorgia Meloni sono molteplici e, viste le precarie soluzioni, ci sarà bisogno di una visione politica lungimirante e degna dei più grandi del passato.
Staremo a vedere cosa succederà, ma il tempo stringe e il portafoglio, soprattutto quello degli italiani, piange.
Davide Beltrano