L’Inter ha un problema evidente: se non gioca al massimo delle sue possibilità, fatica tremendamente. Per vincere le partite, la squadra nerazzurra deve spingere sempre al massimo, sfruttando la sua forza, i suoi meccanismi e il suo modo di giocare, che però ultimamente sta diventando un po’ troppo prevedibile. Il giro palla nella propria metà campo spesso risulta sterile, poco incisivo, e quando il ritmo cala, la squadra perde il controllo del gioco.
Quando invece l’Inter riesce a esprimersi al meglio, domina in larghi tratti. Il problema è che basta un calo di intensità, come è successo nel derby d’andata, a Firenze o ieri sera contro la Juventus, e la squadra perde quella forza necessaria per riacciuffare la partita.
C’è poi un aspetto che si trascina da almeno due anni: la mancanza di un vero dribblatore. Un giocatore capace di saltare l’uomo, creare superiorità e dare la scossa quando il gioco si appiattisce. Prendiamo come esempio Conceição nella Juve: uno di quei giocatori che, con una singola giocata, possono cambiare l’inerzia di una partita. L’Inter, invece, non ha questa soluzione e finisce sempre per aggrapparsi al suo centrocampo, che però non riesce a mantenere lo stesso livello di dinamismo per tutti i 90 minuti.
Se poi anche Calhanoglu non è al top della forma, diventa ancora più complicato gestire il gioco con fluidità. E qui sta il vero punto critico: l’Inter non può permettersi pause. Non è una squadra che può gestire il ritmo a piacimento e poi colpire con un guizzo improvviso, come fanno altre. Per rendere al meglio, deve restare costantemente dentro la partita, con tutti gli undici giocatori concentrati e al massimo del rendimento. Quello che fino a poco tempo fa era un punto di forza – l’intensità e il gioco corale – ora sta diventando un limite: basta un attimo di flessione e il rischio di pagare a caro prezzo è altissimo.
Poi, è chiaro, se Lautaro avesse spinto dentro quel pallone a pochi centimetri dalla porta, probabilmente staremmo parlando di un’altra partita. Ma il problema resta: l’Inter deve giocare sempre al massimo, perché ogni calo di tensione diventa un’opportunità per gli avversari. E ieri sera, purtroppo, se n’è avuta un’altra dimostrazione.
Davide Beltrano
Nessun commento:
Posta un commento