giovedì 26 gennaio 2017

Rocco Schiavone vince su I Bastardi di Pizzofalcone. Ecco i perché?


Rocco Schiavone e I Bastardi di Pizzofalcone hanno risollevato la Rai da quel mediocre impasto di fiction che spesso, soprattutto negli ultimi tempi, ha occupato una posizione di prim'ordine nel palinsesto settimanale. Infatti, le due fiction risultano essere raggruppate nella stessa categoria, gialli polizieschi, ma rispetto a tante altre rivisitazioni del genere, hanno quella marcia in più che fanno di loro due ottime produzioni.

C'è da dire subito che Bastardi di Pizzofalcone, però, pur nella sua buona sceneggiatura e trama, non è ai livelli di Rocco Schiavone, e in pochi punti ecco i perché.

Rocco Schiavone ha dalla sua una sceneggiatura più ispirata grazie ai romanzi di Manzini, ma non è solo quello a farla da padrone. In Schiavone c'è una sorta di imperfezione reale; Schiavone incarna il prototipo dell'italiano medio, pronto ad infrangere le regole e a chiamare "rotture di coglioni" tutte le varie cose che possano portare ad un impegno assiduo nel proprio lavoro. Schiavone è un antieroe moderno che a volte ruba ai ricchi per dare ai poveri, che ci lascia sempre con il brivido perché per avere legge, a volte, in questo mondo, è giusto aggirare la legge.

In Bastardi di Pizzofalcone, l'Ispettore Lo Iacono, ha lo stesso grado di solitudine interiore di Schiavone, ma sul lavoro è diverso: è più concentrato, rispetta sempre le regole, o quasi, ha dei principi saldi e non cede alla pigrizia. I due protagonisti nella realtà si troverebbero ad odiarsi completamente, lo capiamo subito da una delle prime scene de I Bastardi di Pizzofalcone, quando Lo Iacono, arriva nel nuovo commissariato e riprende i vari poliziotti sbadati e con un alto livello di superficialità. A Schiavone invece questo non importa un cazzo, vorrebbe solo esser lasciato in pace da tutto e tutti.

In Bastardi di Pizzofalcone, però, c'è un punto a favore: i personaggi di contorno. Questi sono curati con più attenzione e risultano essere dei protagonisti secondari con le loro storie contorte e particolari. Quello che non succede alla fiction Rocco Schiavone dove i comprimari, sono messi lì per esaltare la scena del protagonista. 

Ma questo unico punto a favore non riesce ad elevare I Bastardi rispetto a Schiavone. Quest'ultimo è imperfetto, sbagliato, illegale, ed è questo che attrae, oltre alla qualità dei casi risolti che sono strutturati in miglior modo rispetto al competitor televisivo.

Da una parte abbiamo un Gassman forse troppo bloccato dal personaggio che non esprime a meglio le sue doti da attore: manca l'ironia, la battuta sferzante, doti tipiche del bravissimo attore romano. Dall'altra abbiamo Giallini, propriamente a suo agio in un personaggio così fuori le righe e che fonde la sua complicata personalità, con una sottile ironia di fondo che viene fuori alla grande in determinate scene: vi ricordate  per esempio quando per scappare al ringraziamento di fine indagine di una coppia, scappa dalla finestra??

In ottica ascolti, Pizzofalcone spopola per il suo carattere pop che lo pone vicino al giallo alla "Don Matteo", pur avendo delle notevoli differenze con quest'ultimo, e grazie a Dio potremmo dire. Schiavone sulla seconda rete della Rai ha fatto miracoli, ma è purtroppo legato alla scrittura di altri romanzi da parte di Manzini, che può essere anche un pregio, come detto già all'inizio, perché non c'è il rischio di vederlo sotto il pattume delle sceneggiature televisive che dopo le prime serie, finiscono con il ripetersi solamente.

Insomma, I Bastardi di Pizzofalcone e Rocco Schiavone... rilanciano la RAI!

JEKO DELL'OMO: IL NUOVO FENOMENO MUSICALE!


Matteo Jeko Dell'Omo è uno di quei cantautori che vivono nei meandri della musica di periferia. E' stato proprio lui ad esser scelto per la compilation Sognando Sanremo dove, ai big della musica come Renato Zero, Patty Pravo, Max Pezzali e tanti altri, vengono affiancati 10 talenti emergenti pronti a sorprendere il pubblico con i loro brani.

E Jeko ha fatto questo: ha sorpreso la commissione di Sognando Sanremo presieduta da Dino Vitola, con un brano intimo, un testo profondo e non con melodie facili, oggi diremo quasi da Talent Show. Infatti, Jeko, è più uno da strada che da vetrine facili, e basta ascoltare le strofe del suo brano "Quante cose", per sentire il profumo della vita che scorre nelle vene.

Lui non ama molto le interviste ma sul web inizia a fare sul serio con una promozione del suo brano che lo porterà, in oltre 800 negozi musicali online, ma anche in tv. Il cantautore di Anagni, difatti, è stato selezionato da TalentFest, un Festival senza classifiche che mette in risalto il talento nazionale, per esibirsi in primavera sull'emittente televisiva "MilleVoci", più di 250 canali nazionali, compreso Sky. Una grande soddisfazione per Jeko e tutta la sua splendida famiglia.

Il suo brano potrà essere acquistato nei vari circuiti molto presto e intanto Matteo si prepara a questa grande avventura che da Sanremo lo porterà in tv. 
Adesso, è proprio giusto dirlo: tocca a lui!

lunedì 23 gennaio 2017

Batman Rebirth: buona la prima ma...


E' un Batman nuovo, lineare, quasi più "umano". E' un personaggio meno "cazzuto" quello che Tom King ci dona nel primo numero del Rebirth. Non a caso il totale restyling del fumetto, ha portato delle nuove peculiarità che potrebbero da un lato far apprezzare questa scelta, dall'altro far storcere il naso agli ormai affezionati fans di Snyder e Capullo.

Già, anche i disegni cambiano, ora meno appuntiti e con un costume nuovo che ci sembra veramente ben fatto. Ed è bello vedere in azione il nuovo Batman, soprattutto nella scena dell'aereo dove il nostro eroe fa i conti con il momento finale della sua vita. Da una parte c'è il guerriero disposto a morire per salvare i cittadini, dall'altra parte Alfred che anche nel momento più fragile, rimane freddo per portare a casa la missione. E' una sorta di realtà-finzione che regge bene il gioco pericoloso del supereroe. E poi alla fine non succede nulla perché arriva Superman, anzi no, arriva Gotham?!?!

Ma come abbiamo detto ci troviamo davanti ad un Batman meno solitario, e quasi come nel "Ritorno del Cavaliere Oscuro" di Miller, qui Wayne si trova a fare i conti con giovani guerrieri da addestrare, sì, perché all'orizzonte c'è un pericolo che da solo non riuscirebbe mai a sconfiggere. 

Il fumetto arriva così nel punto cruciale: scene che si susseguono che somigliano tanto al film "Suicide Squad", quando in pochi minuti, e con ritmo calzante, Amanda Waller ci presenta la squadra di criminali. Qui, invece, non siamo davanti ad una squadra di teppisti, ma giovani guerrieri che devono essere addestrati per difendere Gotham, e poi arriva l'incognita che sa per l'appunto tanto di Sucide Squad: Clayface come new entry della squadra formata da Batman e Batwoman, alla quale finalmente viene dato un ruolo di prim'ordine.

Insomma, il ritmo c'è, la trama inizia a svilupparsi, ma speriamo fortemente che questo Batman non sia troppo gentile o che non faccia trasparire il suo lato umano. In fondo il nostro Cavaliere della notte deve rimanere sempre il fottutissimo Batman, quello arrogante e quasi senza sentimento, queste sono e saranno sempre le sue caratteristiche. 

Il Rebirth quindi mostra forse il suo lato più commerciale in questo primo numero ma ci sono tanti margini che ci fanno ben sperare per il futuro. 
Buona la prima in fin dei conti!

PS:
questo e altri fumetti potete trovarli alla "Comix Store 2.0", in via XXIV Maggio, a Cosenza,

martedì 17 gennaio 2017

Nina Rossetti sbarca a Sanremo!


Sognando Sanremo è la compilation dove big della musica italiana come Renato Zero, Patty Pravo, Ivan Graziani, Max Pezzali, Nek e tanti altri, sono affiancati da talenti emergenti con brani promettenti che diventano così, i protagonisti indiscussi del progetto. “Sognando Sanremo”, infatti, nasce per dare un’opportunità a tutti i talenti che non riusciti ad entrare in gara al Festival di Sanremo. Per loro il sogno non finisce ma c’è la possibilità di valorizzare il proprio brano in una compilation, proprio nella settimana del Festival di Sanremo.

La compilation sarà poi presente in più di 800 negozi online e verrà fatta conoscere durante il Festival di Sanremo, a tutti gli addetti e professionisti del settore.

Il progetto nasce da un'idea di Dino Vitola, produttore e scopritore di talenti come Laura Pausini, Vasco Rossi, Zucchero, Jovanotti, 883 e tanti altri. Sognando Sanremo, sotto la direzione artistica dello scrittore Davide Beltrano IlFolle, ha visto anche l'interessamento della RAI che ha pubblicato sul suo televideo ufficiale, varie news riguardanti l'edizione 2017. Tra i vari talenti emergenti che hanno passato le selezioni c'è anche Nina Rossetti (www.ninarossetti.com), una giovane cantante con una voce grintosa e una presenza scenica degna già delle più grandi star internazionali. 

Il brano della Rossetti si chiama "Credo in me", una sorta di grido di autoaffermazione dopo una storia finita male. Il singolo sarà disponibile dal 27 Gennaio su tutti i digital store. "Credo in me" si candida ad essere il vero tormentone musicale di questo inizio di 2017.

Sognando Sanremo ha scelto Luca Capizzi!




Arriva Sognando Sanremo 2017, un progetto discografico, una compilation di alto spessore dove big della musica italiana come Renato Zero, Patty Pravo, Ivan Graziani, Max Pezzali, Nek e tanti altri, sono affiancati da talenti emergenti con brani promettenti che diventano così, i protagonisti indiscussi del progetto giunto ormai alla sua sesta edizione.


“Sognando Sanremo”, nasce per dare una possibilità di far conoscere il proprio brano, a tutti i cantanti che per qualsiasi ragione non sono riusciti ad entrare in gara al Festival di Sanremo. Per loro il sogno non finisce allora ma c’è la possibilità di valorizzare la propria canzone in una compilation con nomi importanti, proprio durante la settimana del Festival di Sanremo.

Il progetto nasce da un'idea di Dino Vitola, produttore e scopritore di talenti come Laura Pausini, Vasco Rossi, Zucchero, Jovanotti, 883 e tanti altri. Sognando Sanremo, sotto la direzione artistica dello scrittore Davide Beltrano IlFolle, ha visto anche l'interessamento della RAI che ha pubblicato sul suo televideo ufficiale, varie news riguardanti l'edizione 2017. 

Nei talenti inseriti nella compilation, figura anche Luca Capizzi (www.lucacapizzi.com), giovane autore molto seguito sul web, che si è presentato al progetto con il suo secondo singolo "Estasi", un brano fresco e molto radiofonico che già sta spopolando sul web. Un riconoscimento importante per questo ragazzo che si prospetta ad essere la sorpresa musicale del 2017.

Come alimentarsi e allenarsi...


Alimentarsi con carboidrati la sera, porta ad aumento dell’insulina con relativo calo della produzione del GH. Risultato, scarso recupero, nessun aumento del “tono muscolare”. Il ruolo del testosterone è invece complesso e significativamente più variabile di quello dell’androstenedione.

Le donne in media hanno circa un decimo del testosterone degli uomini che influenza lo sviluppo della forza delle donne più che negli uomini.

Gli uomini possono avere un vantaggio riguardo al tempo di risposta neuromuscolare che si traduce in una maggiore trasmissione di velocità e produzione di forza rispetto alle donne. La distribuzione delle fibre muscolari (veloce e lenta) è simile nei due sessi. Le donne sono in grado di utilizzare maggiormente l’energia elastica immagazzinata rispetto agli uomini durante le attività in cui il muscolo è prestirato, così come nel contro movimento. Le donne, più degli uomini, devono allenarsi con i pesi per ridurre il rischio di osteoporosi. La prevenzione dell’osteoporosi richiede soprattutto un carico assiale. Il mantenimento dell’ossatura è proporzionale al grado di sovraccarico (la quantità di stress applicata oltre il carico normale) e maggiore è lo stimolo maggiore sarà la
modellazione delle ossa, utili e fondamentali per la prevenzione delle fratture causate dall’osteoporosi.

L’insieme di carico dinamico, pressione assiale e attivazione muscolo-tendinea consentono una corretta dinamica muscolo-scheletrica, responsabile dell’orientamento delle linee di forza sensibili all’informazione meccanica. Esercizi ripetuti (tipo squat, affondi, balzi, ecc.) sono ritenuti i più efficaci nell’influenzare il metabolismo osseo e l’effetto sembra essere, almeno in parte, sito-specifico, manifestandosi soprattutto a carico del rachide piuttosto che del femore.

Nelle donne in post-menopausa, osteopeniche o anche con massa ossea nella norma, l’attività fisica programmata coi pesi, due o tre volte la settimana, è in grado non solo di rallentare ma spesso di incrementare la densità ossea, rispetto ai valori prima dell’allenamento. Masse muscolari scarse fanno supporre un’attività motoria molto limitata. La riduzione dell’attività fisica determina scarsi stimoli meccanici che conducono a una prevalenza del catabolismo osseo sui fenomeni osteoformativi. Vari studi confermano che soggetti sedentari perdono calcio più velocemente di soggetti fisicamente attivi mentre è stato riconosciuto che un programma d’attività motoria prolungato nel tempo costituisce un importante fattore di protezione del patrimonio osseo. Il meccanismo con cui questo avviene riguarda l’attività motoria con sovraccarichi che determina una stimolazione dell’attività osteoblastica attraverso un effetto piezoelettrico tanto che l’attività fisica è uno dei maggiori fattori attivi sul rimodellamento osseo e che l’esercizio fisico coi pesi è stato proposto come possibile profilassi contro l’osteoporosi.

Nuova formazione di osso si sviluppa sulla superficie esterna creando i presupposti per la diminuzione di probabilità di frattura (Graves e Franklin 2001). Neoformazione ossea avviene entro 8/12 settimane di allenamento per la forza, ma il tempo minimo necessario per aumentare la densità minerale varia da quattro a sei mesi (Graves e Franklin 2001). I maggiori aumenti di densità ossea si verificano nelle donne in post menopausa precedentemente inattive che partecipano a un allenamento di resistenza (Kerret al. 2001). In questo modo si può contribuire a massimizzare il picco di massa ossea nelle donne in premenopausa e nel mantenere o aumentare la massa ossea nelle donne in post menopausa (Singh 2000). Secondo una serie di studi di ricerca, il carico (cioè, la quantità di resistenza posta sulle ossa e sui muscoli) è importante per migliorare la densità ossea.

I miglioramenti nella densità ossea si sono visti dopo allenamenti di 1, 2, o 3 giorni la settimana, a condizione che l’intensità (carico relativo) fosse alta (70-85% 1 RM)” (Singh 2000). Si è altresì notato che la perdita di tessuto osseo, di massa muscolare, e la diminuzione della forza e della resistenza, si verificano quando finisce l’allenamento della forza.

Nella pratica; ore e ore buttate eseguendo esercizi come adduttori, abduttori, gluteos machine o su simulatori aerobici senza impatto (cyclette, ellittica, ecc,) senza carico assiale invece di eseguire squat, affondi, camminata, scale, tutto ciò che crea un impatto utile.

La sarcopenia (riduzione della forza muscolare per riduzione della stessa) si verifica a causa dell’invecchiamento e la perdita muscolare e può derivare da una varietà di fattori come ridotta attività muscolare, inattività fisica, infortuni o malattie. La maggior parte degli adulti perde tra cinque e sette chili di muscoli ogni decennio (Westcott e Baechle 1998) e già dopo i 30 anni le donne diminuiscono la densità muscolare e aumentano il grasso intramuscolare. La buona notizia è che a seguito di un programma di allenamento di resistenza e forza muscolare ben pianificata aumentano le dimensioni delle fibre muscolari nelle donne anziane (Fleck e Kraemer 1997).

L’aumento delle dimensioni delle fibre muscolari aiuta a combattere la ,sarcopenia legata all’età che si verifica normalmente e il programma di allenamento di forza e resistenza aiuterà a rallentare questo processo. Abbiamo detto che ogni decennio si perde tessuto muscolare e il metabolismo diminuisce anche di circa il 5% (Westcott e Baechle 1998). Questo tasso metabolico più lento contribuisce all’aumento di peso. Il muscolo è il tessuto metabolicamente attivo che richiede energia (calorie).

Ogni giorno, il corpo utilizza più di 35 calorie per mantenere ogni chilo di muscolo, mentre sono necessari solo 2 calorie per mantenere un chilo di grasso (Westcott e Baechle 1998).

Conclusione: regimi calori ristretti portano a perdita di massa magra, regimi calorici eccessivi portano all’aumento di massa grassa. L’allenamento di forza e ipertrofia deve tenere in considerazione la composizione corporea soggettiva, allenamenti muscolari al di sotto del 60% di 1RM sono inutili.

La donna deve allenarsi (gradualmente) ad intensità pari al 75-85% di 1 RM se vuole ottenere un fisico tonico, forte e resistente, ossa comprese. L’allenamento per ipertrofia naturale 
non toglie femminilità… anzi!

Alberto Ventimiglia

Il ruolo degli ormoni...


Gli ormoni svolgono un ruolo nello sviluppo della forza assoluta in uomini e donne, ma l’influenza non è ancora stata del tutto chiarita. Gli androgeni che provengono dalle ghiandole surrenali e dalle ovaie sono gli ormoni capaci di influenzare la forza. Gli androgeni più importanti per lo sviluppo della forza sono il testosterone e l’androstenedione. La risposta dell’androstenedione
assoluto nel sollevamento pesi è simile nelle femmine e maschi. L’androstenedione è un ormone steroideo prodotto dal surrene e dalle gonadi.

A sua volta, è il precursore degli estrogeni: estradiolo ed estrone (ormoni sessuali femminili), e dell’androgeno testosterone (ormone sessuale maschile per eccellenza). Questa caratteristica limita le possibilità d’impiego dell’androstenedione come pro-ormone in grado di aumentare i livelli sierici di testosterone. Il contemporaneo aumento della conversione in estrogeni tende infatti ad annullarne i presunti effetti anabolizzanti (aumento della massa muscolare) ed ergogenici (aumento della forza).

Nella femmina, l’androstenedione è prodotto sotto lo stimolo delle gonadotropine ipofisarie, dalle cellule della teca, e prontamente convertito in estrone dalle cellule della granulosa. Entrambe queste cellule fanno parte del follicolo ovarico, cioè della struttura contenente la cellula uovo ed il suo rivestimento. Lo strato più esterno del follicolo è costituito da cellule della teca, quello più interno da cellule della granulosa. Solo un adeguato ed elevato stimolo meccanico porta alla produzione di ”fattore di crescita miogeno” locale a livello dei muscoli sollecitati con riparazione dei microtraumi da parte delle cellule satelliti (ipertrofia). L’insorgenza del danno muscolare crea una reazione infiammatoria che porta alla produzione di miochine responsabili del rilascio di fattori di crescita che regolano la proliferazione e la differenziazione delle cellule satelliti. Secondo diversi studi, l’aumento della sezione trasversa della fibra avviene dopo 10-14 settimane di allenamento continuo.

La risposta ai segnali cellulari tra le cellule satelliti, il sistema immunitario, i fattori di crescita e gli ormoni, con le singole fibre muscolari di ciascun muscolo è molto complessa. Proteine segnale chiamate citochine, interagiscono con i recettori specializzati sui muscoli per promuovere la crescita del tessuto. Alcuni ormoni anabolici (che promuovono la crescita muscolare), includono l’IGF1, il testosterone e l’ormone della crescita (GH), che giocano un ruolo primario nel promuovere l’ipertrofia.

Ci sono molteplici meccanismi responsabili dello stimolo della crescita muscolare e, ognuno di questi può essere stimolato mediante metodi di allenamento diversi, aumento della tensione muscolare e deplezione di substrati energetici intramuscolari (fosfati, glicogeno) dovuta alle esigenze metaboliche. Sollecitazioni meccaniche e metaboliche portano a danni strutturali (micro-traumi) e segnalazioni dallo stress meccanico sulle fibre muscolari, risposta ormonale (testosterone, GH, MGF, IGF-1, cortisolo), e risposta infiammatoria portano all’ipertrofia muscolare, naturalmente se il soggetto è in fisiologia.

Le donne, avendo una scarsa produzione di testosterone endogeno devono allenarsi soprattutto per la produzione di GH. Questa produzione risponde però a requisiti come allenamento e alimentazione.

Allenamento a carichi tra il 70% e l’85% di 1 RM aumentano la produzione stessa sia durante la fase d’allenamento che, in modo evidente e significativo, durante la fase di recupero.

Conclusione: il “tono muscolare” aumenta solo in risposta a carichi importanti. Allenarsi a corpo libero o con pesi bassi non porta a risposte ormonali significative ma solo a stress articolare.

Alberto Ventimiglia

L’allenamento nella donna, tra miti e leggende metropolitane!



E’ sorprendente osservare quanto le donne perdono tempo tra attività aerobiche di gruppo o serie infinite, inutili e dannose di adduttori, abduttori e glutei, rigorosamente a corpo libero o con poco peso (altrimenti divento grossa)È sorprendente quanto, in nome dell’ignoranza fisiologica, biologica e anatomica, persista la moda e la voglia di allenarsi senza avere risultati.

Stessi miti di decenni fa… e questo ha portato e porta molte donne ad abbandonare la palestra, illudendosi che sia stato sufficiente fare mezz’ora di tappeto in salita ma ben attaccate ai sostegni, oltre che frequentare il corso di zumba o di cosce e glutei per trasformare il proprio corpo, da ipotrofico e cadente a trofico e tonico…

Il grande gluteo, muscolo da “tonificare” per eccellenza, risponde bene a due tipi di allenamento, alto carico, “bassa” velocità, esempio squat pesante (70-85% 1 RM per Max) oppure basso carico (peso corporeo) e alta velocità (salti, balzi, ecc). Come lo allena la maggior parte delle donne?
Bassa velocità e basso carico con il risultato di alto stress articolare e poca efficacia nell'ipertrofia / tono muscolare.

Di solito la frase di rito, che riecheggia e ricorda molto la favola di Esopo è… non voglio mica diventare un uomo… e, puntano l’indice verso la ragazza “palestrata” e, con un misto d’invidia e cattiveria, a denti stretti affermano: “Quelle donne, con i muscoli, che schifo! Non sono per niente femminili!”

Mi permetto di chiedere alle donne e ai colleghi:
L’allenamento con i pesi induce le donne a diventare grosse e pesanti?
Risposta: NO!
Le donne dovrebbero utilizzare metodi d’allenamento diversi dagli uomini?
Risposta: NO!
Le donne dovrebbero evitare alta intensità e alto carico?
Risposta: NO!
Esistono esercizi per gli uomini e per le donne?
Risposta: NO!
Esistono attrezzature diverse tra uomini e donne?
Risposta: NO!

Cinque “no” significano che allenarsi con carichi pesanti non porta aumento di volume, che non esistono né metodi, né sistemi, né esercizi né attrezzature di differenza di genere.
Come si può conciliare la fisiologia con la disinformazione dilagante?
Forse parlando di come si rimodellano le ossa o comesi potrebbe ridurre il rischio di osteoporosi attraverso il lavoro di forza?
Oppure che l’aumento della forza è funzionale all’attività quotidiana e che un buon trofismo muscolare accelera il metabolismo e diminuisce la massa grassa?
I ruoli di genere tradizionali e le differenze nella forza assoluta hanno portato ad approcci inutili per l’allenamento muscolare nelle donne. La donna, rispetto all’uomo, al peso e la massa magra, è più o meno forte?

Di seguito un test eseguito su trenta ragazze e trenta ragazzi, frequentanti la palestra, esercizio considerato, trazioni alla Lat Machine, dove hanno eseguito dieci ripetizioni max (10RM).
sviluppo muscolare
L’uomo è superiore solo come forza assoluta (85 Kg sollevati per dieci ripetizioni ma con un peso corporeo medio di 86 Kg) contro i 45 Kg sollevati mediamente dalle ragazze ma con un peso medio di 56 Kg. Rispetto alla massa magra il rapporto è nettamente favorevole alle donne, con buona pace dei maschilisti (0.99 la donna e 0.91 l’uomo).

Conclusione, la donna, rispetto al peso e la massa magra ha un rapporto di forza migliore rispetto all’ uomo. Lo stigma sociale e la mancanza d’informazioni, persistono anche sull’ alimentazione dove si inseguono inutili calcoli calorici, diete improvvisate e stupide come digiunare, saltare la colazione, oppure estremizzate o solo con proteine oppure solo con frutta e verdura.

Sappiamo benissimo che la personalizzazione dell’alimentazione è impossibile senza avere prima indagato e analizzato la composizione corporea. S’insiste nel consigliare alimentazioni in nome di convinzioni e mode personali piuttosto che analizzare. Se, ad esempio, la mia cliente ha grasso viscerale alto, la mia alimentazione e l’allenamento devono combattere in modo primario questo problema, se il problema è la ritenzione idrica, è assolutamente inutile mettere le persone a regime ipocalorico piuttosto che agire sulla causa della ritenzione perché, a regime ipocalorico la perdita di Massa Muscolare è alta e questo causa inevitabilmente ulteriormente aumento dell’acqua extracellulare (ritenzione idrica). Il regime ipocalorico porta a diminuzione di massa magra, metabolismo basale e alterazioni idriche.

Alberto Ventimiglia