lunedì 31 luglio 2017

CULTURA, UNIVERSITÀ D'ESTATE DI SOVERIA MANNELLI CON GIORDANO BRUNO GUERRI, CIRIACO DE MITA E MAGDI CRISTIANO ALLAM



SOVERIA MANNELLI (31.7.2017) - "Il futuro della storia". È il tema della tredicesima edizione dell'Università d'Estate di Soveria Mannelli che si terrà nel mese di agosto durante le manifestazioni di "Essere a Soveria" 2017. Sono tre le lezioni in programma con inizio alle ore 18. La prima lezione sarà tenuta venerdì 11 agosto dallo scrittore e giornalista Giordano Bruno Guerri che parlerà de "Le tante storie d'Italia". La seconda lezione si svolgerà venerdì 25 agosto 2017 con Ciriaco De Mita, Segretario della Democrazia Cristiana dal 1982 al 1989, e avrà come tema "Rileggere la storia". L'ultima lezione si svolgerà lunedì 28 agosto con lo scrittore e giornalista Magdi Cristiano Allam che discuterà di "Mediterraneo: una storia di mutamenti". Le lezioni verranno introdotte e dai direttori dell'Università d'Estate Mario Caligiuri, dell'Università della Calabria, e Florindo Rubbettino, dell'Università del Molise. La segreteria organizzativa è curata dall'associazione "Fiore di Lino" (fioredilino@gmail.com) mentre le lezioni verranno seguite da Radio Radicale e Liberi.tv.
Il responsabile della comunicazione è Luigi Salsini di CalNews.

venerdì 28 luglio 2017

'L'apprezzamento dei Negramaro per Alessia Fratto'.


E anche i Negramaro mettono gli occhi sull'arte di Alessia. Sembra quasi una favola ma invece è la realtà! Il gruppo di Giuliano Sangiorgi, da una settimana non solo ha deciso di seguire il profilo Instagram della calabrese ma manda anche adesivi di apprezzamento alla giovane artista.

 Tutto è successo una settimana fa circa, quando i Negramaro sono spuntati sul profilo Instagram della Fratto, quest'ultima tra l'altro è una grandissima fan del gruppo. La storia è continuata un paio di giorni fa con un apprezzamento da parte del gruppo, sotto forma di adesivo con rosa, che ha fatto letteralmente impazzire l'artista cosentina che è così esplosa in una felicità inarrestabile. 


La Fratto è reduce dal suo primo singolo arrivato alla posizione numero 11 della classifica di Amazon e da un tour radiofonico che sta portando il brano 'La casa delle illusioni', in diffusione in tutte le radio italiane. Il riconoscimento dei Negramaro è solo uno dei tanti tasselli della nascente carriera di Alessia che, in poco tempo, ha portato il suo primo video ufficiale ad avere quasi 5000 visualizzazioni. 

Insomma, ora anche il gruppo capitanato da Sangiorgi osserva da vicino la cantante del momento, e lo fa apprezzando le sue esibizioni; stiamone certi, Alessia ci sorprenderà sempre di più in futuro e chissà se i Negramaro presto non le faranno un'altra sorpresa! Come si dice: 'Chi vivrà... vedrà'.

mercoledì 26 luglio 2017

Il caso italiano della famiglia arcobaleno



Quando si sente parlare di termini come “omogenitorialità”, “famiglia arcobaleno” e “stepchild adoption” i pareri degli italiani e non solo risultano sempre più delicati e difficili da analizzare.

Andando con ordine, definiamo omogenitorialità tutte quelle situazioni familiari nei quali un individuo omosessuale è il genitore di almeno un bambino all'interno del nucleo familiare - termine questo nato nel 1997.

In Italia, nonostante il Decreto Cirinnà, questa rimane una tematica difficile da comprendere e soprattutto molto ostica. Come sempre, i pareri della politica italiana si scontrano con quelli della Chiesa e pertanto nascono i cosiddetti “dilemmi etici”. 

La stepchild adoption, dall'inglese “adozione del figlio affine”, è designata anche come quell'adozione in casi particolari e consente al figlio di essere adottato dal partner, unito civilmente o sposato, del proprio genitore. Tale istituto giuridico, in Italia, non è una novità e né tanto meno una tematica nata con l'emanazione del Decreto Cirinnà (Lg. n°76 del 2016). E' disciplinata con la Legge 184/1983 "Diritto del minore ad una famiglia" e permette l'adozione del figlio del coniuge, purché vi sia il consenso del genitore biologico e a condizione che l'adozione corrisponda all'interesse del figlio. 



Ma dov'è la novità e soprattutto cosa ha scatenato le polemiche avvenute con l'approvazione del Ddl Cirinnà? 

Bene, è molto semplice. L'art. 5 dello stesso prevedeva che la stepchild adoption fosse estesa anche alle cosiddette famiglie arcobaleno o omogenitoriali. Alla fine, però, con l'emanazione della nuova legge "resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti", non impedendo così l'evoluzione giurisprudenziale, che consente la possibilità da parte dei tribunali di applicare le norme sull'adozione in casi particolari.

Il primo riconoscimento di fatto di una adozione omosessuale avvenne nel 2014, quando il Tribunale dei Minori di Roma, permise a una donna di adottare la figlia naturale della compagna. 

Il tribunale si basò sull'articolo 44 della legge del 1983 ed in particolare nella parte che afferma "nel superiore e preminente interesse del minore a mantenere anche formalmente con l'adulto, in questo caso genitore sociale, quel rapporto affettivo e di convivenza già positivamente consolidatosi nel tempo". Si è colmato, quindi, in questa occasione un vuoto normativo, per una situazione nata già in precedenza. 



Così è altrettanto accaduto ultimamente in Veneto. 
Una sentenza approvata non senza polemiche. Sì del Tribunale per i Minorenni di Venezia, che pertanto ha “caldamente” invitato la coppia ad essere consapevole che la bambina dovrà relazionarsi anche con persone a orientamento non omosessuale, per permettere uno sviluppo adeguato.

Se da una parte la sentenza consentirà sicuramente a dare il via allo stepchild adoption anche per le coppie omosessuali, dall'altra la raccomandazione fatta dal giudice potrebbe aprire un precedente sui possibili pregiudizi della Corte e degli operatori che si occupano di adozioni in casi particolari.

Ancora una volta, possiamo capire che, ambiti delicati come la filiazione naturale e non, colgono impreparati i funzionari pubblici, che nel tentativo di interpretare ciò che il Legislatore ha emanato, cercano di operare nel benessere e nell'interesse del cittadino italiano.

Giorgia Tagarelli

lunedì 24 luglio 2017

Sarà Fred De Palma l'ospite d'onore al San Bernardo Music Festival'.



Lo avevamo detto e così sarà: il "San Bernardo Music Festival" sarà l'evento dell'estate calabrese. Musica, giovani talenti e grande big. Il tutto condotto da Gigi De Grazia, autentica eccellenza in campo organizzativo e conduttore di spessore. 

Ad impreziosire la serata ecco l'ospite d'onore che tutti aspettavano: il giovane artista Fred De Palma, re delle classifiche con il suo ultimo brano "Adios", che sta impazzendo in tutte le radio italiane. Quindi una presenza di spicco per dare lustro a tutti i talenti in gara.

Il Festival è un prestigioso palcoscenico che con tanta dedizione De Grazia ha creato insieme alla sua squadra artistica, un vanto per la Calabria che inizia a capire bene l'importanza della musica legata a manifestazioni del genere: serie e affidabili.

Abbiamo anche intercettato Gigi per una breve battuta sull'attesa del grande evento: "Sono veramente giorni pieni di lavoro. Siamo molto felici non solo di creare ancora una volta un Festival affidabile ma anche di avere Fred come ospite d'onore. Ci sarà anche una giuria fortissima con IlFolle Beltrano, Dody Talarico e tanti altri. Insomma, non abbiamo lasciato niente al caso".

E allora nei prossimi giorni aspettatevi un nuovo articolo, diamo spazio alle iniziative che meritano, diamo spaizo ai giovani, o se no, come dice il grande manager Dino Vitola: "Lo spettacolo finisce". 

"Alessia Fratto e Rosa Palermo in finale al Musicalmente Show".


Son partiti in 250 e adesso sono arrivati in finale in 15. Stiamo parlando del Festival "Musicalmente Show", una vetrina di prim'ordine che dà visibilità ai giovani talenti della musica. Un Festival che si svolge a Tropea e che ogni anno vede tantissimi talenti parteciparvi.

Quest'anno l'edizione si preannuncia ricca di sorprese, il tutto trainato da un cast di qualità che punta tantissimo sulla musica d'autore. Il Festival, risulta essere il contesto perfetto per far crescere le nuove eccellenze del canto, e questo si traduce in una gara dove i finalisti verranno premiati attraverso delle categorie precise come: "Migliore voce"; "Miglior testo" e così via, riconoscimenti importanti che saranno un motivo in più per alzare il livello della competizione canora.

Fra i 15 finalisti, ci sono Alessia Fratto e Rosa Palermo. 
La prima parteciperà con il singolo record "La casa delle illusioni", arrivato alla posizione numero 11 della classifica dei singoli più venduti su Amazon mentre il video del brano in appena 4 giorni è arrivato a 4000 visualizzazioni. 
Rosa Palermo, invece, parteciperà con un suo cavallo di battaglia, la splendida "Buongiorno"; altro brano top in quanto scelto per la compilation "Sognando Sanremo" e per il programma "TalentFest su MilleVoci".

Due calabresi, due cosentine pronte a far incantare la giuria del Festival. Le loro canzoni hanno già fatto breccia riuscendo a superare quelle di tanti altri artisti che non hanno avuto la fortuna di passare alla finale. Alessia e Rosa sono artiste prodotte dalla coppia 'Vitola-Beltrano', quindi ancora una volta la Calabria e Cosenza come centro nevralgico della musica moderna.

La data della finale è il 28 Agosto, a Tropea, in una cornice fantastica. Adesso possiamo proprio dirlo: "Alessia e Rosa... siamo con voi!".

martedì 18 luglio 2017

"Oltre l'autismo": la storia di Alberto




Oggi vi parlo di Alberto. Sì, questa settimana la rubrica “Social in Pills” si arricchirà di un breve racconto sulla storia del piccolo Alberto, un bimbo di cinque anni al quale è stato diagnosticato la sindrome dello spettro autistico.

In Italia stanno aumentando in modo esponenziale i casi diagnosticati di autismo. 
La letteratura scientifica e le ricerche mediche hanno individuato che l'origine di tale disturbo può non essere solo genetico. Vi sono diversi tipi di autismo e soprattutto diversi modi di manifestarsi.

Per quanto riguarda Alberto, si può dire che è un bimbo con spiccati doti di osservazione. Ha un perfetto “contatto oculare” con la sua terapista, è attento ad ogni cosa che lei gli propone. È un bimbo dolce con degli occhioni che esprimono la voglia di vivere, cosi come fanno tutti i suoi coetanei normotipici.

Da poco più di un anno gli è stato diagnosticato questo disturbo del neurosviluppo e Alberto ha difficoltà nella comunicazione verbale. Emette solo dei suoni ma cerca in tutti i modi di farsi capire, usa i segni per indicare tutto ciò che vuole fare durante la sua terapia giornaliera. È un mangione e questo lo si può capire da una semplice cosa: durante uno degli insegnamenti strutturati, tipici della metodologia ABA, sceglie sempre per quale degli oggetti proposti vuole lavorare. Bene, Alberto sceglie sempre tutto ciò che è edibile. Va dal wafer al cioccolato, alle patatine, alle caramelle e alle brioche. Tra i suoi giochi preferiti vi è senza ombra di dubbio la creazione di animaletti con il Didò, ma ciò che lo fa divertire più di tutto è giocare con gli incastri e con i puzzle. Esprime, con l'aiuto della sua terapista, tutta la sua creatività e la sua abilità acquisita nel mettere le tessere e le costruzioni al posto giusto.




Ma ciò che voglio far emergere è la sua particolare sensibilità e il suo speciale rapporto con ognuna delle terapiste. È un coccolone, cerca sempre gli abbracci e ama farsi fare il solletico!

Ma perchè raccontarvi di Alberto e del suo disturbo?
Per farvi capire che sicuramente dietro all'autismo c'è molto più di quello che pensiamo. Ci fermiamo solo alle apparenze, invece di soffermarci ad osservare ciò che loro possono dare a noi. Sì, hanno bisogno di continue terapie e di qualcuno che favorisca loro quella poca autonomia che potrebbero sviluppare. Ma dietro quel loro comportamento stereotipato e continuo bisogno di attenzioni, vi sono bimbi e ragazzi che ci comunicano a modo loro tutto il proprio mondo. 

L'autismo non è un semplice “disturbo”, ma è guardare alla vita e alla realtà con gli occhi di un bimbo con tale deficit. È capire e mettersi nei loro panni in un continuo scambio comunicativo.
E per citare Pier Paolo Pasolini, “la diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza”.


Giorgia Tagarelli


Per questa testimonianza, ringrazio di vero cuore Sara, un tecnico del comportamento ABA.
Per il rispetto alla privacy sono stati osservati i canoni sulla riservatezza. 
Pertanto sono stati usati, sia per il bimbo sia per la terapista, nomi assolutamente inventati.


lunedì 17 luglio 2017

"E’ in Calabria il primo vero master universitario in Intelligence".



E’ ormai prossimo alla settima edizione il master di II livello in intelligence dell’Università della Calabria. Unico nel suo genere, è il primo percorso formativo – non necessariamente indirizzato agli esperti del settore – che rappresenta il primo vero esperimento ben riuscito di far assurgere l’intelligence e le sue sottodiscipline al rango di insegnamento universitario. In realtà, le scuole di intelligence, i corsi di intelligence ed i percorsi di formazione, più o meno “alta”, sono numerosi in Italia, e non sempre – o quasi mai – vengono somministrati da atenei che a giusto titolo possano fregiarsi di tale appellativo. Nessuno di questi percorsi formativi, ad eccezione di quello che ci accingiamo a descrivere, è però a nostro parere valido: molti sono i punti di vista personali, moltissimi i contenuti parziali, troppi gli elementi informativi che fanno pensare più ad approfondimenti giornalistici che ad un approccio scientifico e metodologico.

Il master in intelligence dell’Università della Calabria, voluto dal compianto Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga – appassionato di intelligence e di forze armate – e diretto dal prof. Mario Caligiuri, annovera invece tra i suoi docenti politici, diplomatici, security manager delle più affermate multinazionali italiane, ufficiali e funzionari delle forze di polizia; nelle scorse edizioni, hanno preso parte alle lezioni i direttori delle Agenzie di Informazioni e Sicurezza e del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio, oltre che studiosi e teorici dell’analisi criminale e di intelligence.

Non è nostro intento pubblicizzare un corso di studi, per quanto lo stesso sia validissimo, ma cercare di far comprendere ai lettori l’importanza dell’approccio all’intelligence in quanto scienza sociale a pieno titolo.

Sinora l’intelligence è stato confinata, in un’atmosfera quasi da romanzo noir o da cronaca complottista o scandalistica, in un mondo per i soli addetti ai lavori: militari, sbirri, americani, gladio, la NATO e chi più ne ha più ne metta…. ma non è così. Lo scopo del master (e del presente articolo) è quello di far comprendere che l’intelligence dovrebbe essere pane quotidiano per tutti e non solo per un’indecifrabile intellighenzia. Mi spiego: non affermo che informazioni riservate o documenti protetti dal segreto di stato dovrebbero essere accessibili a tutti. Tutt’altro. Esattamente l’opposto. La popolazione dovrebbe capire che esiste l’intelligence, e che se esiste la segretezza è proprio perché informazioni e documenti riservati, apparati ed agenti sotto copertura servono a tutelare prima di tutto la sicurezza della Repubblica. La sicurezza di tutti.

Sarebbe importante capire in maniera più diffusa come operano i servizi segreti, conoscere approfonditamente le leggi che ne regolano inflessibilmente il funzionamento e comprendere, prima di tutto, che non sono uno strumento politico utile alle campagne elettorali, ma che se il loro operato sfugge – solo in parte – al controllo della magistratura è perché le decisioni emergenziali (come sempre sono quelle relative alla sicurezza) sono proprie del potere politico. C’è sempre tempo, come è giusto che sia in ogni democrazia, in fase di discussione parlamentare e di dibattimento giudiziario, per capire se è stato fatto tutto ciò che andava fatto e per accertare eventuali omissioni o responsabilità. Ma davanti ad un rischio od un pericolo, o per arginare un danno (tutti concetti apparentemente sinonimi, ma totalmente diversi, ben noti a chi studia queste materie) una decisione va presa, giusta o sbagliata che sia. L’intelligence è anche questo: una breve e minima deroga alla democrazia, per decidere con rapidità ed efficacia il da farsi quando la sicurezza esterna ed interna del nostro Paese, dei suoi cittadini e dei suoi interessi militari od economici sono minacciati.

“Cyber Intelligence: tra libertà e sicurezza“, “Intelligence e Magistratura” “Intelligence e Scienze Sociali” “Cossiga e l’Intelligence” “Intelligence e ‘Ndrangheta“, sono solo alcuni titoli dei tantissimi volumi scritti dal prof. Mario Caligiuri, direttore del master ed accademico, che per primo ha dimostrato nel nostro paese la validità di un approccio scientifico, universitario e sistematico all’intelligence. Con un occhio di riguardo per la sua regione, nella quale ha ricoperto in varie vesti ed in differenti periodi anche ruoli politici ed amministrativi, egli ha sviscerato e sta sviscerando ogni singolo aspetto della (nuova?) disciplina universitaria in relazione ad ogni materia delle scienze sociali, senza trascurare la modernità, la contemporaneità e le insidie del cybercrime e del cyberterrorismo. Non a caso, la necessità di conformarsi ai tempi moderni, di velocizzare e meglio veicolare le informazioni attraverso il web hanno trovato anche espressione in una rivista on-line, curata dall’Ateneo e denominata IntelligenceLab.

Insomma, l’intelligence – che è un termine intraducibile in italiano – è una disciplina aperta e fruibile a tutti e, almeno come metodo, tutti dovrebbero accrescere la loro consapevolezza al riguardo.

Europeanaffairs.media ha sempre avuto a cuore l’argomento intelligence, specie per gli aspetti strategici e geopolitici ad esso contigui e con esso interdipendenti. La nostra speranza è quella di far comprendere, con queste poche righe, che un mondo costituito da persone più consapevoli, senza riserve e con il desiderio di approfondire anche tematiche spesso più ostiche o meno frequenti nella vita di tutti i giorni, può essere un mondo più sicuro.

Lo studio dell’intelligence – senza riserve e senza cercare ovunque complotti e macchinazioni – se condotto con un approccio interdisciplinare (in cui la psicologia, l’informatica, il diritto, l’ingegneria, la geopolitica e la religione, e non solo, si intrecciano) può contribuire a creare un mondo migliore. E’ non è sterile romanticismo. Basta leggere i giornali per capire quanto la sicurezza sia un bene sempre più prezioso, di cui tutti hanno fame e sete. 

Cominciamo dall’Italia.

martedì 11 luglio 2017

"Staccare la spina": giusto o sbagliato?




In questi giorni si sta parlando molto del caso del piccolo Charlie Gard, il bimbo britannico affetto da mitocondriopatia, una malattia molto grave che colpisce le funzioni vitali delle cellule. 

Si sa che il caso, ormai di attenzione mediatica, è stato più volte esaminato dalla Corte Suprema di Strasburgo, che ha categoricamente vietato le continue terapie per mantenere in vita il piccolo Charlie, il quale vive artificialmente con l'aiuto degli appositi macchinari.

Molte Nazioni, come gli Stati Uniti e anche il nostro “Bel Paese”, hanno cercato di far fiorire nei genitori una speranza, seppur tenue, per quanto riguarda la sperimentazione di alcune cure che potrebbero migliorare le condizioni di Charlie.

Sappiamo che anche in Italia ci sono molti casi di minori con malattie mitocondriali, come il piccolo Emanuele di Lucca. 

La Corte di Strasburgo vorrebbe agire nell'interesse del minore, evitando così il famoso “accanimento terapeutico”, di cui tanto si parla anche all'interno della politica italiana. Mentre nei Paesi come la Gran Bretagna vige una legge specifica sul fine vita, riconosciuta dai giudici europei, in Italia, invece, la norma vieta l'interruzione delle cure nei bambini senza il permesso dei genitori. 

In merito a questo, lo scorso 20 aprile è stata approvata dalla Camera la legge sul fine vita e quindi anche sul biotestamento. 
In breve, si tratta della proposta di legge n°1142 intitolata “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l’accanimento terapeutico”. 



Se approvata, consentirebbe a qualsiasi maggiorenne la possibilità di rinunciare ad alcune terapie mediche, in particolare la nutrizione e l’idratazione artificiale. Questa interruzione può essere ottenuta anche con le cosiddette “disposizioni anticipate di trattamento” (DAT), un documento nel quale si può indicare a quali terapie si vuole rinunciare e a quali condizioni, nel caso in cui a un certo punto si sia impossibilitati a esprimere la propria opinione (testamento biologico).

In ogni caso, fino a quando il Senato non avrà approvato la legge in maniera definitiva, ci auguriamo che il piccolo Charlie possa usufruire delle cure sperimentali messe a disposizione dall'Ospedale del Bambin Gesù di Roma.

La materia, oggetto dell'articolo, è senza ombra di dubbio molto ostica e soprattutto genera pareri discordanti nello scenario politico ma anche in quello religioso. Come sempre, quando si tratta di normative che menzionano principi etici, la posizione della Chiesa è categorica ed è sicuramente pro vita in ogni caso. Il paziente può rinunciare all'accanimento terapeutico ma non può decidere come e quando far cessare la vita.

Se da una parte si discute sul mettere fine alla propria esistenza, bisogna considerare che dall'altra parte vi sono le persone che incessantemente si prendono cura dei propri cari, mantenuti in vita artificialmente.

La domanda, quindi, è: siamo in grado di poter decidere come e quando “staccare la spina” e/o sospendere le terapie palliative, con o senza il biotestamento? 
A voi la risposta!


Giorgia Tagarelli

domenica 9 luglio 2017

Differenze di Mauro Tummolo conquista il pubblico!


Differenze di Mauro Tummolo sta iniziando a spopolare non solo sul web ma anche nelle radio. E' forte il messaggio della canzone e questo va a fondersi ad una melodia fresca e che strizza l'occhio ai tormentoni estivi senza però abbassarsi nel livello creativo. C'è una sorta di magia in questo brano dove Mauro ha messo dentro tutto il suo background musicale.

Intanto il suo tour va avanti con date sparse per tutto lo stivale e appuntamenti importanti in Svizzera dove il Grage Adm, sta puntando forte su questo ragazzo lucano che è ormai un veterano della musica. Infatti, Mauro, è una sorta di eterno Peter Pan che ha il dono di essere narratore di questi tempi usando l'arte della musica in modo impeccabile, e lo fa perché nei suoi testi sfoga tutto il suo essere, pieno di speranza e di ottimismo.

Sul palco si muove da big, lo sanno bene i fans dei Modà che molte volte sono accorsi a vederlo nei suoi live dove tante volte si esibisce con la Tribute Band dedicata ad uno dei gruppi più in voga al momento. E mentre Mauro canta i Modà mette dentro un repertorio vasto che ripercorre tutta la musica italiana finendo ai suoi inediti.

Differenze non fa eccezione, una canzone pubblicata da poco ma che sta già dando tante soddisfazioni a tutto lo staff, pronto a puntare tutto su questo talento del Sud che sta facendo molto parlare di sé. E allora qual è il nostro consiglio?? Bé, seguirlo nei live, lì Mauro sa bene come conquistarvi, e credeteci, non ve ne pentirete!

giovedì 6 luglio 2017

CALIGIURI: "CHI CONTROLLA IL WEB E L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE PUÒ DOMINARE IL MONDO".




ROMA (6.7.2017) - "Chi controlla il Web e l'intelligenza artificiale può dominare il mondo. In tale quadro, l'intelligence è lo strumento principale per comprendere la società della disinformazione". È quanto ha sostenuto il Direttore del Master in Intelligence dell'Università della Calabria Mario Caligiuri durante l'8 Cyberwarfare Conference svolta questa mattina a Roma presso la Camera dei Deputati e promossa dall'European Center for Advanced Cybersecurity, il cui presidente del Comitato Scientifico è Umberto Gori.

Caligiuri è intervenuto affrontando il tema "Operazioni psicologiche e strategie ingannevoli: il ruolo dell'intelligence", ricordando che la dimensione cyber è oggi quella prevalente. Infatti, - ha sostenuto - che oggi sperimentiamo una guerra senza limiti dove il web è uno sterminato campo di battaglia. Caligiuri ha poi sostenuto che le difese informatiche vengono costantemente violate, in un contesto di "previsione zero" e di insicurezza strutturale, dove c'è bisogno di adeguamenti continui. Caligiuri ha poi proseguito sostenendo che gli Stati saranno sempre più deboli, a causa delle modalità di selezione delle proprie classi dirigenti, ma nello stesso tempo diventeranno sempre più indispensabili per garantire la sicurezza dei cittadini, per contrastare il debordare dei poteri economici e delle organizzazioni criminali e terroristiche. L'educazione - ha ribadito - diventa centrale per fornire il pensiero critico necessario per comprendere la realtà sempre più deformata dai media. In tale quadro, l'intelligence si configura come la capacità di comprensione del mondo. Il docente si è quindi soffermato sull'Intelligenza artificiale come fattore sociale decisivo, poiché la Rete induce all'emozione più che alla ragione, alle valutazioni in superficie piuttosto che all'analisi in profondità. In tale quadro - ha sostenuto - va considerata l'influenza che queste pulsioni esercitano sui decisori politici che poi indicano le politiche per tutti. Caligiuri ha quindi concluso "la supremazia nello spazio cibernetico non passa attraverso solo investimenti tecnologici ma guardando all'uomo, come misura di tutte le cose". 

I lavori della conferenza sono stati introdotti da Umberto Gori e coordinati da Paolo Lezzi, vice Presidente di EUCACS. Tra i relatori, il Direttore del Centro Interforze Operazioni Cibernetiche Francesco Vestito, Michele Colajanni dell'Università di Modena e Reggio Emilia e Roberto Baldoni dell'Università "La Sapienza" di Roma e Direttore della Laboratorio Nazionale sulla Cyber Security. 


martedì 4 luglio 2017

Le pensioni: un privilegio per pochi?





Le politiche pensionistiche sono tra i pilastri fondanti il cosiddetto “Welfare State” più importanti, insieme a quelle proprie dell'assistenza sociale e quelle riguardanti la sanità.

Ampiamente trattate negli ultimi 25 anni dalla Legislatura Italiana, in questi giorni si sta discutendo molto su queste ultime, per quanto riguarda il provvedimento che darà la possibilità, a più di 4 milioni di cittadini italiani, di accedere alla famosa “quattordicesima”.

Ma in cosa consiste? In breve, possiamo dire che avranno diritto a tale “premio” tutti i pensionati da lavoro privato, pubblico e autonomo che abbiano compiuto 64 anni di età e il cui reddito personale annuo complessivo non superi i 13.049,14 euro.

Andando, invece, nello specifico, vediamo che gli interessati con redditi fino a 9.786,86 euro annui avranno diritto ad un aumento dell'importo di circa 450 euro se si hanno fino a 15 anni di contributi, di 546 euro se si hanno da 15 a 25 anni di contributi e di 655 euro se si hanno oltre 25 anni di contributi. 

Quindi, in base alla fascia di reddito e ai contributi versati, la quattordicesima oscillerà tra i 400 e i 655 euro.
Un bel regalo, dunque, per chi, anche con una pensione media, ha difficoltà ad arrivare a fine mese.


                         



È risaputo infatti che, con l'aumento delle imposte su ogni cosa all'interno del sistema italiano, risultano essere molte le famiglie esasperate nel cercare di condurre una vita più dignitosa possibile. Soprattutto, ci riferiamo agli anziani che, dopo aver trascorso il tempo a lavorare per migliorare la qualità della loro vita, hanno visto negli anni continui cambiamenti all'interno delle politiche pensionistiche, che hanno portato a dei veri squilibri nell'erogazione della pensione.

Si pensi al 1992 con la Riforma Amato, poi Dini nel 1995, Prodi nel 1997 e Berlusconi nel 2001, per citare le più importanti, senza tener conto della Riforma “disastrosa” della Fornero del 2011 (dichiarata poi illegittima dalla Corte Costituzionale in alcuni dei suoi punti).

Dunque, il contributo pensionistico è un vero e proprio enigma in Italia, per non parlare del fatto che ormai è diventato un miraggio per i giovani.

Possiamo, in conclusione, affermare che la pensione, in senso ampio del termine, è un privilegio per pochi “eletti”, visto che solo nel momento in cui un italiano riesce a trovare un'occupazione in modo dignitoso dovrà spendere più di 40 anni di contributi per potersi “godere” il meritato riposo dal lavoro.


Giorgia Tagarelli



'Intelligence: unica soluzione per scoprire le verità!'



A Udine, su iniziativa della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e della locale Università guidata dal Rettore Alberto De Toni, si è svolto il “G7 University” che ha avuto come motto “Education for all” e che ha visto la partecipazione di oltre cento rettori di decine di Paesi del mondo e la presenza del Ministro Valeria Fedeli. All’iniziativa ha partecipato anche il direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri intervenendo alla tavola rotonda “Education and sustainibility”.
Riportiamo le parti più significative del suo contributo.

Un mondo più sostenibile è prima di tutto un mondo più sicuro. Appunto per questo l’intelligence può rappresentare una disciplina fondamentale per il futuro. Un’educazione per tutti significa creare le condizioni per realizzarla in un mondo connesso dalle tecnologie. Le tecnologie però accentuano anche le diseguaglianze. Un mondo più sostenibile deve prestare attenzione alla media education poiché metà della popolazione mondiale è collegata a internet e gran parte dell’economia del pianeta dipende da internet.

La Rete oggi è un grande campo di battaglia delle guerre economiche e culturali, combattute attraverso l’informazione e la disinformazione. Questo aspetto fondamentare deve essere discusso e incluso insieme alla demografia, al clima, all’immigrazione, alle risorse idriche alimentarli ed energetiche ed altro. Un mondo più sostenibile è prima di tutto un mondo più sicuro poiché la premessa della vita sociale e dello sviluppo economico è rappresentata dalla sicurezza. Sia per utilizzare al meglio Internet e sia per rendere il mondo più sicuro la disciplina dell’intelligence è fondamentale. L’intelligence non è una materia esclusiva dei servizi segreti o delle multinazionali ma è un metodo di raccolta e selezione delle informazioni indispensabile per tutti: ai cittadini per non essere condizionati dai media; alle imprese per concorrere nella globalizzazione; agli Stati per garantire i benessere e la sicurezza dei propri abitanti, di fronte alle emergenze del terrorismo islamico e delle mafie. Le università dovrebbero sviluppare le professioni della sicurezza e della selezione delle informazioni. In tale quadro bisogna concentrarsi sull’importanza dello studio dell’intelligence che è alla base delle professioni del futuro come i data scientist, ormai tra le più promettenti al mondo.

E’ proprio attraverso l’intelligence si può fronteggiare sia la post-verità, che rende indistinguibile il vero dal falso, che le fake news, che distorcono la realtà, poiché la comprensione dei contenuti dei media rappresenta un’emergenza planetaria. L’Intelligence è indispensabile per sapere discernere e utilizzare le informazioni e quindi è una disciplina da insegnare a tutti. In questo modo, l’intelligence potrebbe essere alla base della sostenibilità di un vivere civile fondato sulla pace e sul rispetto delle diversità è orientato all’integrazione. Lo studio dell’intelligence può quindi essere utile per rendere il mondo più sostenibile. Anche questo ambito può collegarsi con le analisi di Edgar Morin, che invita all’educazione planetaria e a una riforma del pensiero perché le università devono posizionarsi al bordo del caos per cogliere e anticipare i tempi nuovi.