giovedì 30 giugno 2022

Castrolibero si colora di festa!


L’Anfiteatro di Castrolibero ha ripreso vita in queste serate di inizio estate. 

L’Anfiteatro Tieri rinnovato, con posti a sedere, che diventa sempre di più uno dei punti di riferimento per tutto l’hinterland cosentino. 

Saggi di danza, spettacoli variegati fra commedie e musica; fra intrattenimento per la terza età e serate dedicate ai più giovani. 

C’è come sempre una caleidoscopio di colori nell’organizzazione culturale che ogni anno il Comune di Castrolibero offre ai suoi cittadini. E il bello ancora deve venire. 

Nonostante la crisi economica dilagante che sta condizionando le attività di tante Amministrazioni, Castrolibero cerca di ottimizzare ogni costo per regalare ai propri cittadini serate di unione e comunione. 

C’è bisogno di evasione in questo periodo e l’Anfiteatro Tieri diventa così la struttura perfetta per spettacoli volti al divertimento ma anche alla socializzazione e al forte senso di condivisione. 

Nei prossimi giorni nuovi appuntamenti che man mano cercheremo sempre di comunicarvi tempestivamente.

lunedì 27 giugno 2022

Intervista a Pasquale Villella: “I giovani hanno bisogno di esempi migliori”.


Ci sono giovani che entrano nel mondo della politica con passione e grande semplicità. Giovani che non cedono il passo alla rassegnazione ma volgono lo sguardo ad una speranza più concreta.

È il caso di Pasquale Villella, già coordinatore di Castrolibero de l’Italia del Meridione ed ora membro della direzione provinciale. Giovane capace di unire impegno politico e amore smisurato verso la propria Terra. 

Ciao Pasquale. Iniziamo da qui. 

Da dove nasce la tua passione per la politica? 

La passione è propria della sfera umana. Ricordo, quando avevo poco più di 12 anni, assistevo ai comizi di mio padre, da sempre dirigente politico e innamorato della politica. Ricordo la sua passione, l’attaccamento ai valori che guidavano il suo agire e i sentimenti di speranza ed entusiasmo che suscitavano le sue parole negli occhi dei suoi sostenitori. È in quella fase della mia vita che ho sentito in me un richiamo verso la politica: una passione, una vocazione naturale per il bene comune, dando vita al sogno di vivere in una società più giusta, più equa. 


Credi che oggi fra i giovani ci sia più disillusione o una speranza davvero più concreta verso il futuro? 

Essere giovani e non avere speranza è una contraddizione in termini. Quindi credo tu abbia ragione quando parli di disillusione, d’altronde certificata dai dati sull’astensione. Ma, attenzione, si tratta di disillusione nei confronti della classe politica e non della politica. La politica continua ad essere vista come uno straordinario strumento che può generare opportunità ma c’è bisogno di invertire la percezione del termine “potere” nella sua accezione positiva: potere di cambiare le cose, in meglio. In sintesi, i giovani hanno bisogno di esempi migliori da seguire, di maggiori punti di riferimento.


Perché hai scelto l’Italia del Meridione? 

Perché è un movimento civico che colma quel deficit di rappresentanza lasciato dai partiti tradizionali, sempre più autoreferenziali e incentrati alle lotte tra correnti, con il solo intento di occupare spazi di potere, fine a se stesso, e svilire la funzione dei luoghi del confronto, nei quali si è ben accetti soltanto se proni al capetto di turno (con le dovute eccezioni, ovviamente). Militanza, territorialità e competenza: questo è il nostro motto.


Quali sono state le tappe fondamentali del tuo percorso all’interno del Movimento? 

In primis, la possibilità del confronto aperto con la pluralità delle parti sociali e culture politiche differenti dalla mia, abbattendo i pregiudizi ideologici e affrontando unitariamente le tematiche e le problematiche legate all’irrisolta questione meridionale. Perché se vi è un’ideologia all’interno del movimento, è proprio questa: il meridionalismo. Ho avuto il piacere di approfondire la conoscenza di un visionario della politica, come lo è Orlandino Greco, di rispolverare insieme a lui storie di territori e uomini che hanno dato un grande contributo alla causa del Mezzogiorno: penso a Pasquale Saraceno, Alcide De Gasperi, Antonio Gramsci, Giustino Fortunato, Giuseppe Mazzini. Infine, non per ordine di importanza, ho avuto il piacere di conoscere tanti bravi dirigenti e amministratori in giro per la Calabria e per il Sud.


Da sempre la tematica della disoccupazione occupa purtroppo un problema principale in Calabria. Come può la politica, dopo vari fallimenti in tal senso, ritornare ad essere credibile? 

Credo che ritornare ad essere credibili significhi recuperare attrattività verso gli investitori. Chi investe in Calabria deve poter contare su una rete infrastrutturale consona allo sforzo imprenditoriale. E per far ciò occorrono nuove grandi stagioni di investimenti programmati, come lo fu la prima Cassa del Mezzogiorno, ristabilendo una perequazione infrastrutture tra le due estremità dello Stivale e superando il perverso meccanismo della Spesa Storica. Risorse che a loro volta dovranno essere gestite da classi dirigenti e politiche all’altezza del compito: mal governo e assistenzialismo sono nemici dello sviluppo economico e sociale.


Se dovessi dare un consiglio ad un giovane che vuole intraprendere la carriera politica, magari partendo da un’elezione comunale, che cosa gli diresti prima di tutto? 

La predisposizione allo studio e all’ascolto ritengo siano prerequisiti indispensabili per essere buoni amministratori.


Il tuo operato è strettamente legato alla città di Castrolibero. Come pensi sia cambiata nel corso degli ultimi anni? 

È vero negli ultimi anni, insieme ad un gruppo di amici, abbiamo messo in piedi diverse iniziative culturali e sociali per il territorio. Un territorio che certamente necessita di maggiore presenza dei corpi intermedi per ravvivare un dibattito spesso speculare al sopraggiungere delle elezioni. Castrolibero è realtà residenziale ma che, nonostante i tanti problemi finanziari legati gli Enti Locali, si è sempre contraddistinta per la qualità dei servizi e della vita. Immagino una Castrolibero ancor più protagonista nei processi di sviluppo, attraverso l’insediamento di un numero sempre maggiore di attori privati nel tessuto economico e produttivo. D’altronde, l’iniziativa privata penso rappresenti il futuro lavorativo per le nuove generazioni e la politica deve essere foriera anche di questi processi.


Quali saranno le prossime azioni politiche de l’Italia del Meridione? 

Continuare l’opera di ricucitura con i territori, perseguendo un'idea di giustizia sociale attraverso il tentativo di abbattimento dei divari tra Nord e Sud. La nostra non è un’astratta e vuota rivendicazione localistica bensì una ragionata consapevolezza sul tema che la ripresa del Paese passi dalla valorizzazione delle vocazioni territoriali tutte. 


Quattro domande veloci e divertenti per concludere. 

Mare o montagna? Mare

Cinema o teatro? Cinema

Primavera o estate? Estate

Rock o pop? Rock

Grazie per la disponibilità.

lunedì 6 giugno 2022

“Finché speranza non ci separi”. Intervista ad Orlandino Greco.



Quando si parla di Orlandino Greco si parla spesso per quello che ha ancora non ha realizzato piuttosto per le tantissime idee che è riuscito a concretizzare nel corso degli anni. Ma badate bene, questo non è un vizio di forma ma una sorta di eterna e alta aspettativa su uno dei politici più presenti sul territorio calabrese. 

Infatti, nel corso delle sue azioni politiche, Orlandino Greco ha abituato tutti a grandi traguardi, basti vedere la sua Castrolibero, passata nel giro di poco tempo da bella cittadina a vera e propria zona residenziale. 

Ecco perché per Orlandino non contano mai troppo le cose già fatte ma piuttosto quelle che ha ancora in serbo per migliorare in modo sempre sostenibile, i luoghi che gli ruotano intorno. Il passato è già storia e la storia prende forma progettando il futuro. 

Benvenuto Orlandino.
Partiamo da uno degli ultimi convegni che avete fatto come Italia del Meridione. Il tema centrale erano le Province.

“Sì, l’Italia del Meridione continua da anni la sua battaglia, promossa anche attraverso una petizione popolare, che promuova la reintroduzione delle Province quali enti intermedi di primo livello; la ridefinizione delle competenze delle province, riassegnando tutte le funzioni precedenti alla legge “Delrio”; l’abolizione delle Regioni con la conseguente istituzione di cinque macroregioni con soli compiti di programmazione e coordinamento”.


Quanto è importante questa battaglia politica? 

“Fondamentale, è indispensabile ristabilire l’importanza delle Province quali ente intermedio di primo livello che non possono più essere mortificate nella gestione delle funzioni fondamentali senza risorse e da meccanismi elettivi che in nessun modo rappresentano i valori di democraticità e rappresentanza territoriale”. 

Un altro evento dove l’abbiamo vista protagonista è stato il Vinitaly. 

“Sì, sono molte le aziende vinicole presenti che stanno dimostrando di sapersi confrontare e imporsi nel mercato nazionale e internazionale. 
Grazie anche al lavoro svolto, in questi ultimi anni, dall’assessore Gallo, che ha saputo intercettare risorse e stringere rapporti sempre più forti con i rispettivi rappresentanti del Governo.
Una storia antica quella del vino calabrese che riscoperta, sta conquistando riconoscimenti e meravigliando l’intero settore per la qualità e compostezza”.

Tutto questo è frutto di una Calabria che vuole affermarsi come forza innovatrice. 

“Proprio così, c’è una Calabria che produce, resiste e offre quell’immagine positiva e propositiva, attraverso la quale è possibile scrivere una storia nuova per una CalabriaStraordinaria… e non solo nella sua veste ma anche nei contenuti e nelle azioni”.


La sua è sempre un’ostinata missione a favore della Calabria.

“C’è speranza per questa Terra, non smetterò mai di crederlo. 
Anche se fosse l’ultima cosa che farò ma darò sempre quel che avrò fra passione e il sogno di una Calabria diversa. 
Qualcuno può dire che sia troppo utopistica come speranza ma se abbiamo rivoluzionato una città come Castrolibero, io credo che tutto possa essere possibile”.



Il libro dei fans e le sue copertine ritratto!


L’opportunità al popolo della musica che vive i concerti, di assumere il ruolo di cronista, critico, autore e fotoreporter delle proprie esperienze musicali, dando vita al “LIBRO DEI FANS”.

Il marchio “Il libro dei fans”, è nuova frontiera editoriale indipendente, che pone al centro della sua realizzazione i fan che hanno la possibilità di partecipare attivamente in quello che poi diventerà il libro dedicato ai loro beniamini.

E sarà ancora l’artista campana Gelsomina Ferrara a firmare i prossimi libri. Copertine che diventano ritratti da mostrare nella propria stanza o in casa in un spazio dove la passione regna sovrana. 

Gelsomina Ferrara in poco tempo è riuscita a sorprendere tutti con dei ritratti che vanno alla ricerca dell’essenza di ogni artista. 

Ed è su questa scia che la Ferrara sta creando le nuove copertine. Quella su Ultimo, che sarà molto intimistica e quella su Vasco, che sarà collegata alla prima parte del libro 70 ANNI DI ROCK’N’ROLL andando ad unire i libri in unico ritratto. 

Tutto viene trainato dal “libro dei fans”, 12 anni di libri sui protagonisti della musica italiana con una sezione dedicata interamente ai fan. A questo ci sono narrazioni generali sul fenomeno musicale, ma anche disamine sociali o storiche sull’Italia contemporanea. 

Prossimi step: il 4 luglio ore 22, quando inizierà il contest su Vasco per inviare la foto dal tour; e il 25 luglio, sempre alle ore 22, quando verrà svelata la mail dove inviare invece la foto dal tour di Ultimo.