mercoledì 6 settembre 2017

Rei: l'ennesima “manovra” all'italiana?





È il Rei, Reddito di Inclusione Sociale, la nuova “arma” contro la povertà in Italia.

Si parla di contributi, di agevolazioni a chi, con difficoltà, riesce a far fronte ai bisogni di ogni giorno. 
Eppure, in questa breve analisi, lo scopo non è tanto quello di analizzare in cosa consiste il provvedimento approvato da poco più di una settimana.

No! Sarebbe inutile appesantire il lettore schematizzando e mappando la nuova manovra della politica italiana.
Andando al “nocciolo” della questione, il Rei potrebbe costituire l'ennesima farsa attuata in un contesto politico sempre più precario.

Perchè arrivare a tale conclusione? Per favorire l'ingresso di questo beneficio, sono stati soppressi il Sia (Sostegno all'Inclusione Attiva) e la carta Asdi (Assegno sociale di disoccupazione), entrambi entrati in vigore nell'anno corrente.

Sembra, dunque, che non sia possibile tenere in vita insieme delle prestazioni sociali e cercare con esse di combattere la povertà, la disoccupazione ecc.



Ciò che non ci deve stupire, ancora una volta, sono i criteri con i quali verrebbe elargito tale contributo economico.

Non potendo perdurare più di 18 mesi, così come stabilisce proprio il provvedimento, ne potrebbe beneficiare quella piccola percentuale di italiani che si trovano in una condizione di povertà quasi assoluta. 

Sono richiesti, alle fasce più deboli, dei livelli di reddito Isee troppo bassi per coprire tutti coloro avrebbero diritto di beneficiarne. In minima parte, minori, disabili, over 50 ecc., idonei nel ricevere il contributo, dovrebbero contrastare nel breve tempo possibile (appunto meno di due anni) la loro condizione di povertà e cercare di uscirne con l'aiuto del contributo erogato.

Ancora una volta, quindi, ci ritroviamo a osservare un Welfare State che più che universalistico, sta diventando molto categoriale.

Ci dovremmo chiedere, perciò, se si tratta dell'ennesimo bluff italiano o se il governo stia tentando nuove strade per rimettere “in carreggiata” le finanze del Paese stesso e raggirare così la crisi economica.

A voi i commenti!


Giorgia Tagarelli

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